Le scriventi organizzazioni sindacali, da tempo in stato di agitazione per le criticità in cui versa la Casa Circondariale di Modena e che hanno determinato la totale interruzione delle relazioni sindacali fino a quando l’Amministrazione Penitenziaria non assumerà i dovuti provvedimenti, ritengono dover ribadire, in via definitiva, le posizioni assunte, a riprova dell’attualità delle problematiche più volte denunciate e mai risolte.

Il prolifico e soddisfacente incontro avvenuto in data 25 gennaio u.s. con il Sottosegretario alla Giustizia – On. Gennaro Migliore -, ha visto il ricompattarsi delle organizzazioni sindacali che hanno invocato un totale rinnovamento dei vertici della struttura (Direttore e Comandante) nell’auspicio di ridare all’Istituto un nuovo e sereno clima lavorativo, più volte invocato e, fino ad oggi, mai definito.

Appare, inoltre, del tutto tendenziosa, la notizia che attribuisce alle organizzazioni sindacali la responsabilità sulla mancata destinazione di alcuni reparti della struttura ai detenuti in regime del 41 bis; al tal riguardo, e senza smentita di sorta, si rileva che nessuna sigla sindacale era al corrente del progetto ministeriale, senza essere mai interpellate in merito, tutte principalmente interessate a risolvere le annosa criticità che da alcuni anni rendono difficile la vita lavorativa dei colleghi della circondariale di Modena.

Se alcuno intende rifugiarsi dietro sterili e puerili attacchi, non fà altro che dimostrare e confermare la totale inadeguatezza in cui versa, attualmente, il carcere modenese.

Le condizioni in cui versa la caserma agenti, le anomalie della vigilanza dinamica (peraltro senza strumentazione idonea e funzionante), la persistente conflittualità tra i vertici della struttura, la richiesta di 132 poliziotti ad essere distaccati presso altri istituti, i numerosi eventi critici che hanno coinvolto il personale di Polizia Penitenziaria (aggressioni, risse, danneggiamenti ed altro), la non condivisa gestione dei detenuti (che hanno percepito i disagi della struttura e si rendono protagonisti di gravi comportamenti spesso rimasti impuniti), alcuni fatti gravissimi oggetto di denunce alle Autorità, rendono un quadro definitivo in grado di risaltare il difficile clima lavorativo del Sant’Anna.

Pertanto, con estrema fermezza, si ribadisce la necessità (da parte dell’Amministrazione Penitenziaria) di adottare provvedimenti decisivi non più procrastinabili, in grado di superare le attuali criticità, forte anche il senso di sfiducia manifestato in più occasioni, dallo stesso personale di Polizia Penitenziaria.

In attesa, si porgono distinti saluti.

Bologna, 27 gennaio 2017

Sappe Osapp UILPA Sinappe
f.to Campobasso f.to Marro f.to Crescenza f.to. Giliberti
CGIL CISL USPP CNPP
f.to Ianigro f.to Fabretti f.to Narducci f.to Sarti