Signor Provveditore,
abbiamo appreso che da qualche giorno delle unità di Personale Femminile della Casa Circondariale di Bologna viene inviata in servizio di missione giornaliera presso l’Istituto di Castelfranco Emilia al fine di effettuare la vigilanza a detenuto Transessuale che ha effettuato una vaginoplastica.
Pur consapevoli delle motivazioni alla base di tale provvedimento ci sorgono dubbi sull’opportunità di inviare detto personale da Bologna a Castelfranco con i mezzi pubblici.
Uno dei primi O.d.S. del Sig. Capo del D.A.P., per la prevenzione del contagio del Corona Virus, è stato quello di sospendere immediatamente le traduzioni verso e da istituti penitenziari rientranti in alcuni provveditorati tra cui Bologna; il Direttore Generale della Formazione ha sospeso tutte le attività corsuali di aggiornamento del personale dell’Amministrazione Penitenziaria e lo stesso risulta essere stato fatto nel distretto da Lei diretto proprio per evitare il contenimento dell’infezione COVID 19.
Allo stesso tempo però viene inviato personale femminile dalla CC di Bologna che deve raggiungere la stazione F.S di Bologna con pulman di città, giunti in stazione recarsi alla biglietteria, pagare quanto dovuto, prendere il primo treno regionale per Castelfranco…. giunti in stazione raggiungere l’istituto sempre con mezzi pubblici e/o a piedi arrivare in istituto effettuare le ore di servizio (6/8 ore) e rifare la stessa trafila per il ritorno.
Per quanto sopra si chiede alla S.V. di rivedere tale disposizione e di autorizzare la missione giornaliera con mezzo dell’amministrazione per evitare che il Personale di Polizia Penitenziaria sia esposto a eventuali contagi frequentando locali e mezzi pubblici affollati per motivi di servizio
In attesa, si porgono distinti saluti.
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