La Uil Pa Polizia Penitenziaria aderirà allo sciopero Generale indetto dalle Confederazioni Regionali della Uil e della CGIL dell’Emilia Romagna per manifestare contro una Legge di Bilancio iniqua socialmente che penalizza il mondo del lavoro dipendente e mortifica le aree di precariato del nostro Paese. In particola re su fisco, pensioni e trattamento salariale”.  

A comunicarlo è Domenico Maldarizzi Segretario Nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria

Anche chi lavora in carcere è in agitazione – afferma Maldarizzi - perché non ha digerito i tagli previsti in manovra. A Nordio contestiamo il non essersi opposto alla misura e il non aver battuto ciglio a cose fatte”.

Secondo la rilevazione condotta e validata dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, - continua Maldarizzi - gli organici della Polizia penitenziaria sono deficitari di ben 18mila unità, il sovraffollamento detentivo è in costante aumento, mancano divise, dispositivi di protezione individuale, equipaggiamenti basilari, i luoghi di lavoro sono fatiscenti, insicuri e insalubri, gli automezzi disastrati, le strumentazioni elettroniche e tecnologiche risultano spesso una chimera e, quando disponibili, non di rado sono inutilizzabili per insufficiente manutenzione; in questo quadro, non intervenire con alcuna forma di sostegno significa far sprofondare le carceri, chi vi è ristretto e chi vi lavora nel baratro più totale”

In compenso si chiedono al mondo Penitenziario risparmi  non inferiori a 9.577.000 euro per l’anno 2023, 15.400.237 euro per l’anno 2024 e 10.968.518 euro annui a decorrere dall’anno 2025 Ma quello che ferisce di più il personale penitenziario – conclude Domenico Maldarizzi -  è il “tradimento” della premier Giorgia Meloni, del Guardasigilli Carlo Nordio e dei Sottosegretari che più volte, a cominciare dal «discorso sulla fiducia alla Camera», hanno promesso «il miglioramento delle condizioni di lavoro»

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