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Gentilissimo Presidente,

                                    abbiamo appreso da notizie di stampa che la Regione Emilia Romagna ha deciso di incrementare i tamponi per scoprire eventuali positivi al coronavirus anche per i cd “asintomatici”

                                    Questa sua iniziativa, di grande utilità per la nostra comunità, non puo’ che farci sperare in un prossimo e speriamo breve ritorno alla normalità.

                                     Siamo completamente d’accordo con Lei quando afferma che si partirà da chi lavora nella sanità regionale e successivamente proseguiranno sugli altri cittadini, quello che a noi preoccupa è l’ipotesi che anche la Regione, in questo caso, dimentica l’esistenza degli Istituti di Pena della Regione dove vivono e lavorano  migliaia di cittadini come nel caso della Casa Circondariale di Bologna, una comunità di circa 1500 cittadini, chiusi dentro le 4 mura del carcere senza le pur minime condizioni di sicurezza dopo le rivolte del giorno 09 e 10 u.s.

                                    Vi facciamo notare che oltre ad un numero considerevole di ristretti negli Istituti di Pena della Regione Vi lavorano circa 3000 persone tra Poliziotti Penitenziari e Personale delle funzioni Centrali in posti di servizio inidonei dopo le rivolte, senza un Dpi (Mascherine, Guanti etc)

                                   Da qualche giorno il Coronavirus sta iniziando ad entrare nelle carceri vedi Vigevano, Milano etc…. e, da notizie dell’ultim’ora, pare ci sia anche un caso nell’Istituto di Parma ed è facile immaginare le conseguenze che si potrebbero avere a seguito di una diffusione tra detenuti ed operatori Penitenziari.

                                    Per tale ragione Le chiediamo di assumere immediate iniziative per sottoporre, il nostro Personale, ad un continuo monitoraggio tramite cd “tampone”  o altra attività che ne certifichi la negatività al Covid-19.

                                    Certi che vorrà prendere in considerazione quanto da noi richiesto, Le porgiamo i nostri più distinti saluti.

Domenico Maldarizzi

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