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Nella serata del 27 u.s. durante una perquisizione mirata in alcune camere della sezione 3° A (alta sicurezza) sono stati rinvenuti due telefoni cellulari rispetto ai quali, dopo gli opportuni accertamenti, si dovranno stabilire i legittimi proprietari  

   Nella mattinata odierna, sempre nella stessa sezione, un poliziotto durante un giro di controllo nella stessa sezione ha beccato altro detenuto A.S. mentre usava altro telefono cellulare.

   Innanzitutto, se ci consentite esprimiamo i nostri più vivi complimenti a tutti gli operatori intervenuti nella serata del 27 ma soprattutto al collega che tutto solo è riuscito a rinvenirne un altro tenendo conto delle innumerevoli tecniche di occultamento messe in piedi dalle persone ristrette.

Sicuramente un plauso va dato agli agenti tutti operanti al terzo piano che, con la loro attente osservazione riescono a fornire spunti determinanti  per le successive attività di perquisizione

Rammentiamo a noi stessi che l’uso di tali telefoni cellulari può favorire la comunicazione con l’esterno con le inevitabili ripercussioni sulla sicurezza dell’istituto e la sicurezza esterna e, per tale motivo, chiediamo che si interloquisca con gli uffici superiori per approntare sistemi di inibizione delle chiamate da cellulari dall’istituto.

Inoltre sembrerebbe che, all’interno delle camere di pernottamento dove sono stati ritrovati i telefoni cellulari, vi siano ubicati detenuti che già nel corso del 2021 sono stati sorpresi in possesso di altri  telefoni cellulari i quali sicuramente sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, ma a quanto ci risulta forse non hanno scontato nessuna sanzione disciplinare a riguardo per mancanza di spazi per colpa della pandemia.  

Tutto ciò probabilmente ha ingenerato, nelle persone ristrette, la convinzione di poter reiterare comportamenti di illegalità  nella speranza di rimanere impuniti.

In ragione di tali considerazioni si chiede che, qualora quanto sopra quanto sopra corrisponde al vero e soprattutto se tali comportamenti illegittimi sono reiterati dalle stesse persone di chiedere un immediato trasferimento degli stessi al fine di non permettere che tali comportamenti vengano percepiti come tollerati ma soprattutto per evitare altre introduzioni illecite di oggetti non consentiti

Inoltre appare davvero non più rinviabile l’istituzione di una sezione “chiusa” all’interno dell’Istituto proprio per la grande quantità di ristretti facinori e problematici presenti che ogni giorno mettono a serio rischio l’incolumità del personale oltre che a mettere a richio l’ordine e la disciplina dell’Istituto.

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti

 

                                                                                                       Segreteria Provinciale

                                                                                                   Uil Pa Polizia Penitenziaria

                                                                                                                  Bologna

 

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