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Come già noto ai Superiori Uffici, a seguito dell’apertura del processo penale “AEMILIA”, presso gli II. PP. Reggiani, è stata istituita una nuova sezione detentiva che ospita circa 20 detenuti appartenenti al circuito “AS3”.

Con l’apertura del suddetto Reparto, che necessità di particolari attenzioni relativamente alla gestione ordinaria e, soprattutto, durante le traduzioni in luoghi esterni agli II.PP., quali tribunali o luoghi esterni di cura, si è andato a gravare sul già precario organico di Polizia Penitenziaria che, suo malgrado, è costretto a coprire ulteriori nuovi posti di servizio che, senza il dovuto incremento di unità, si è visto programmato il servizio su tre quadranti, con turni di otto ore senza nessun confronto con le OO.SS. e con continue soppressioni di riposi settimanali e conseguente aggravio delle condizioni psico-fisiche dello stesso.

Il paventato incremento di personale, richiesto dalla Direzione, non si è concretizzato affatto, i preannunciati arrivi di unità di Polizia Penitenziaria non ci sono stati e, paradossalmente, vi è stato un ulteriore decremento di Personale con l’ennesimo distacco presso il GOM di una unità di Polizia Penitenziaria Femminile.

Con questa nuova situazione lavorativa, si sono iniziate a verificare le prime problematiche, difatti, i Responsabili delle Unità Operative non riescono più apresentare il programmato mensile nei tempi previsti dal P.I.L. ed obbligati a stilarlo con lavoro straordinario già programmato.

A questo punto, considerato che il processo “Aemilia”, si prospetta lungo ed articolato, ci si chiede come si potrà affrontare il prossimo piano ferie estivo che, come previsto nell’attuale organizzazione reggiana, avrà inizio dopo il 20 giugno p. v. allorquando ci sarà l’assenza di un terzo del personale per la fruizione del congedo ordinario.  

Agli II.PP. di Reggio Emilia vengono a mancare, quindi, i livelli minimi di sicurezza in una struttura penitenziaria che, oltre alla gravissima carenza di personale, vede l’assenza di una sala regia, l’assenza di videosorveglianza di tutti i reparti detentivi, l’assenza di illuminazione di oltre la metà del muro di cinta e del camminamento del muro stesso per il raggiungimento delle garitte  ed infine, un impianto antiintrusione ed anti-scavalcamento non funzionante.

Se a tutto ciò si aggiunge che con le nuove disposizioni sulle caserme, che hanno visto il personale accasermato costretto al pagamento delle camere di pernottamento, camere che non risultano essere assolutamente confacenti agli standard di abitabilità, si è verificato, e continua tutt’ora a verificarsi, un esodo del personale che lascia la caserma e prende casa in affitto, situazione questa che ha ulteriormente aggravato sulla sicurezza degli II.PP. Reggiani poiché venendo a mancare quel personale accasermato che, pur libero dal servizio, rappresentava una risorsa immediata per far fronte ad eventuali eventi critici che potrebbero minare la sicurezza della struttura.

A questo punto non si può non rappresentare che il personale di Reggio Emilia è stanco e demotivato e che, una condizione lavorativa come quella attuale, non potrà essere retta a lungo.

Per quanto sopra si chiede quindi, un urgente incremento immediato di personale, con l’assegnazione delle 40 unità di polizia penitenziaria promesse al fine di evitare il collasso della struttura reggiana che era già al limite prima della nuova organizzazione lavorativa.

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

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