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Non hanno fine gli episodi di intolleranza e di violenza all'interno della Casa Circondariale S.Anna.

La discutibile metodologia gestionale dell'istituto di reclusione modenese che tende a sottovalutare  le continue denunce dei lavoratori della polizia  penitenziaria  non passa inosservata agli occhi dei detenuti che continuano a mettere in atto azioni violente sia tra di loro ma anche nei confronti degli agenti preposti alla custodia.

Che dire poi dei danni alle strutture e a tutto quanto si trova nelle celle con ricadute economiche per la collettività, visto che le spese per la gestione delle carceri sono un onere per la popolazione.

Purtroppo affermano i rappresentanti dei sindacati SAPPe, OSAPP, UIL, Fp.CGIL, CISL, CNPP, USPP della polizia penitenziaria, la convinzione di una preoccupante sottovalutazione del problema è confermata dal fatto che da troppo tempo restano inascoltati i numerosi appelli dei sindacati rivolti alla Direzione e al Comandante del Reparto, ma anche e soprattutto agli organi dell’Amministrazione regionale e centrale.

Le continue denunce presentate anche ai vertici dell'amministrazione penitenziaria, al momento, non sembra abbiano avuto il dovuto riscontro e, questo, rischia di alimentare anche un clima di preoccupazione per la città di Modena che guarda con attenzione a tutto ciò che mira alla sicurezza della città.

Non sono i muri alti dieci metri che separano dai problemi, ma, peggio ancora, non è accettabile che al di là di quei muri ci siano lavoratori che ogni giorno convivono con atti di autolesionismo dei detenuti, ma soprattutto con aggressioni nei loro confronti e che in molti casi ha costretto gli stessi a fare ricorso alle cure del pronto soccorso.

Ci si chiede, concludono i sindacati, cos'altro deve ancora accadere alla Casa Circondariale di S.Anna affinché si prenda atto che entrambi i vertici dell’Istituto (Direttore e Comandante) probabilmente non hanno ancora la reale percezione della gravità degli eventi vista la reattività alle situazioni che si sono verificate anche negli ultimi giorni.

Infatti si è registrato, replicano i sindacalisti, un episodio in cui un detenuto ha distrutto tutti gli arredi all'interno della propria cella avvalendosi di un piede di un tavolo ed ha cercato di distruggere le porte di ingresso della stessa cella.

Che dire poi degli atti di autolesionismo da parte di un detenuto che sono messi in atto con pezzi di un water, ovviamente andato distrutto.

Infine continuano a verificarsi vere e proprie aggressioni agli agenti i quali ormai non vogliono più essere ostaggio di una situazione senza controllo visto che i detenuti sono capaci anche di utilizzare corpi contundenti con lo scopo di colpire violentemente chi cerca semplicemente di fare il proprio lavoro.  

Gravissimo l’episodio che ha determinato ad un’Assistente Capo nel pieno esercizio delle proprie funzioni, la frattura del polso con prognosi pari a giorni 30 (trenta).

Stessa sorte è capitata ad un ispettore che, nel tentativo di calmare un detenuto, si è visto spingere unitamente ad altri agenti dal ristretto, riportando una frattura del mignolo della mano destra con prognosi di 28 giorni.

Il solito bollettino di guerra, quindi, che non si placa e che imputa forti responsabilità in seno agli organi dell’Amministrazione Penitenziaria inermi ed in balia delle loro responsabilità, atteso che le denunce dei sindacati vanno avanti da tantissimo tempo.

Le organizzazioni sindacali stanno monitorando ulteriori iniziative in grado di fronteggiare l’inerzia della stessa Amministrazione Penitenziaria, dimostratasi insensibile alle forti recriminazioni dei lavoratori del carcere di Modena.

Per questi motivi, è stato chiesto un’incontro urgente con il Sig. Prefetto della città di Modena, al quale riferire la gravità di una situazione assolutamente intollerabile, nell’auspicio di rimuovere una situazione che va fermata al più presto.

Modena, 23 novembre 2016

Sappe Osapp UILPA CGIL
f.to Caruso f.to Costantini f.to Santacroce f.to. Ianigro
CISL FNS USPP CNPP
f.to De Pascalis f.to Narducci f.to Sarti
Allegati:
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